lunedì 7 marzo 2011

Roberto Amadè


Da molto tempo non si sentiva un cantautore originale e ammaliante come Roberto Amadè.

Laureato in pittura all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, piemontese di razza (è nato a Vercelli il 3 aprile 1982), ha ereditato dalla sua gente il carattere riservato e la voglia di sognare un futuro migliore oltre la curva.

Dal padre (professore del Teatro alla Scala di Milano e contrabbassista stabile dal 1979) ha imparato la grandezza della melodia, la delicatezza degli archi e la magia dell’orchestra sinfonica.

Da Jeff Buckley ha preso la consapevolezza che la voce può scalare le vette della spiritualità; da De Andrè la voglia di raccontare l’uomo comune; da Caetano Veloso i segreti del suono brasiliano; da Damien Rice quel pizzico di inquietudine tipico dell’artista.

Eppure, la grandezza di Roberto Amadè è aver imparato da tutti, ma essere unico e inconfondibile.
Ti colpisce la sua voce, il carisma, la semplicità che è la base della comunicazione.
Amadè è il nuovo portavoce di quella che Calvino chiamava “leggerezza pensosa”.

Lo senti e non lo dimentichi, lo ascolti e non lo confondi.
Perché canta per le persone, e non solo alle persone.

La storia di Roberto è intrisa di musica fin dai primi anni di vita, ma la sua carriera è decollata nel 2010, quando si è aggiudicato il prestigioso premio Bindi con il brano Braccia aperte: targa e premio SIAE, miglior brano e miglior arrangiamento.

Poi, la vittoria ad "Area Sanremo" gli ha permesso di salire sul palco del Teatro Ariston.
Al 61° festival della canzone italiana di Sanremo Roberto si è presentato con il brano "Come pioggia" (di cui è autore e compositore), aggiudicandosi il terzo posto.

Roberto Amadè è affascinato anche dalle possibilità espressive del cinema.
Difatti ha musicato l’intera colonna sonora de "La terra nel sangue", film di Giovanni Ziberna.

Attorno a Roberto Amadè, per aiutarlo a non disperdere il suo enorme potenziale, un team di eccellenza: il produttore Bruno Tibaldi (ex-direttore artistico di Emi e Polygram, che ha lavorato nella sua carriera con artisti del calibro di Guccini, Battiato, Antonacci, Pino Daniele), Michele Torpedine (manager di Bocelli, Zucchero, Giorgia, Cristiano de Andrè e responsabile del lancio internazionale de Il Volo) e Adele di Palma (nome storico nel campo delle produzioni live con l’agenzia "Cose di musica").

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